Le aziende monitorano il personale già prima dell’assunzione, rilevandone propensioni, abitudini e inclinazioni, per poi “pedinarli” letteralmente fin oltre il licenziamento. I post pubblicati sui social network, primo tra tutti Facebook, dicono molto della vita di una persona: ad esempio, se il lavoratore si è dato malato e in realtà sta facendo una sessione di jogging.
Ma questo comportamento è legittimo? La risposta è stata fornita dai Garanti europei della privacy, riuniti del Gruppo “Articolo 29” (WP29), l’esito dei cui lavori è stato reso noto dal Garante della privacy italiano.